Malattia psicosomatica: interpretare il linguaggio del corpo.
Parlare
di malattie psicosomatiche a decenni dalle teorie di pionieri come
Alexander e Groddeck può far sorridere. In effetti più che trattare di
affezioni a substrato psichico, sarebbe interessante soffermarsi sulla
fisionomia del primo grande paziente patofobico: la Medicina.
I processi funzionali, ancorché ritenuti anomali, non sono significativi in sé. Il télos dell’evento è mera funzione della chiave interpretativa, che a sua volta ne rivela il nucleo sostanziale. Per dirla con Goethe: solo quando il mondo visibile delle forme diviene allegoria, acquista valore e significato per l’uomo. Nella forma si esprime il contenuto e così le forme si fanno significanti.
Validi
ausili in questo viaggio attraverso l’Anima sono il pensiero
figurativo, lo sfondo fantastico, l’orecchio capace d’udire i sottintesi
della lingua. Ciò che accade a livello somatico non è che il
corrispondente riflesso immaginale. Se l’idea convenzionale di salute
equivale al funzionamento armonico dell’organismo, allora tutto ciò che
diverge non può che essere malattia.
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